La tradizione della Chiesa non ha avuto mai dubbi circa la sorte eterna di Giuda, definito da Gesù stesso «figlio della perdizione» (Gv 17,12). Gli Atti degli Apostoli, riferendosi al libro della Sapienza (4,19), descrivono la sua morte quale condanna di un empio (At 1,16-20). Eppure ai nostri giorni si tengono panegirici in onore di Giuda, perché in fondo la Chiesa non ha mai stabilito con certezza che qualcuno si sia dannato. Come stanno in verità le cose? Il troppo storpia, senza dubbi.
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