Alle radici di esoterismo e ritualità della Craft Freemasonry tra XVII e XVIII secolo - Prima parte
di Padre Paolo M. Siano – Anno XIII. 2-2018 – sez. Historica – p. 209-294
Lo scorso anno la Massoneria mondiale ha celebrato il suo Terzo Centenario di fondazione, 1717-2017. A Londra, dal 29 al 31 ottobre 2017, sotto la regia della United Grand Lodge of England (UGLE) si sono svolte le celebrazioni di questo importante tricentenario, con la presenza di migliaia di massoni provenienti da tutto il mondo, tra cui anche una delegazione della Gran Loggia Regolare d’Italia guidata dal suo Gran Maestro Fabio Venzi (1).
Di recente, per commemorare questo Terzo Centenario, lo storico della Massoneria italiana Aldo Alessandro Mola ha pubblicato il suo libro “Storia della Massoneria in Italia 1717-2017. Tre secoli di un Ordine Iniziatico” di cui lo scrittore Fabio Cancelli ha fatto un recensione critica (2). Alcune tesi fondamentali del libro di Mola sono decisamente fuorvianti. Ad esempio, lo storico cuneese ritiene che la Massoneria (del 1717) non avrebbe nulla a che fare con l’Esoterismo, che l’esoterismo sarebbe «estraneo alla massoneria», addirittura una «superfetazione posticcia», «una vera e propria interferenza», causa della deviazione e dello snaturamento della stessa Massoneria (3).
Queste asserzioni del prof. Mola non corrispondono a verità e in questo forse anche il Gran Maestro Fabio Venzi (GLRI) mi darebbe ragione…
Inoltre il Mola inverte il significato attribuito dallo studioso Massimo Introvigne alle correnti “fredda” e “calda” della Massoneria. Secondo Mola la corrente “fredda” è quella rivoluzionaria e satanica, la corrente “calda” è quella regolare e filantropica (4). In realtà è esattamente il contrario: come afferma Introvigne, la corrente “fredda” è razionalista, la “calda” è occultista (5).
Addirittura il prof. Mola ritiene una «fiaba» l’esistenza della «“massoneria di frangia” o “fredda” ipotizzata da Introvigne» (6) (il quale in realtà parla di massoneria “calda”). Con tutto il rispetto per il prof. Mola, in verità la fringe masonry esiste e ciò lo ammettono anche gli studiosi della celebre Loggia Quatuor Coronati N° 2076 di Londra (al riguardo Introvigne segnala lo studioso massone Ellic Howe), all’obbedienza della UGLE, prima loggia di ricerca storica della Massoneria.
Come rilevo da anni, in realtà anche la Massoneria “fredda”, regolare, filantropica e maggioritaria, è “calda” nel suo DNA, ossia nel “cuore” del suo simbolismo, esoterismo e ritualità. Ecco allora il presente studio nel quale sottolineo – attingendo anche a nuove fonti – l’essenza esoterica della Massoneria inglese (o anglo-scozzese) tra XVII e XVIII secolo. Dunque, l’esoterismo non è estraneo alla Massoneria, l’esoterismo non è una «superfetazione posticcia» alla Massoneria (come sostiene Mola), ma fa parte dell’essenza della Massoneria.
Alla luce dei miei studi già editi e del presente lavoro, ritengo molto valida la breve sintesi sulle origini filosofiche della Massoneria del 1717, enunciata dall’allora Gran Maestro e fondatore della Gran Loggia Regolare d’Italia, il prof. Giuliano Di Bernardo, nel corso dell’ultima puntata del programma Satyricon in onda su Rai2, l’11 aprile 2001:
«Se noi andiamo a leggere i rituali massonici, i rituali della Massoneria inglese, che sono i più antichi rituali, vi troviamo tracce di ciò che è stata chiamata filosofia occulta. La filosofia occulta è quella che ha trovato uno dei maggiori rappresentanti in Pico della Mirandola e che consiste nell’Ermetismo, nella Cabala cristiana, nell’Alchimia, nella magia, nel Rosacrocianesimo. Ebbene la Massoneria inglese nasce recependo tutto questo» (7).
Ecco dunque le origini “filosofiche”, o “sapienziali”, esoteriche, della Massoneria inglese. Non parliamo semplicemente di “massoneria di frangia” (termine inventato dal massone Ellic Howe verso il 1970 in riferimento a gruppi massonici inglesi di fine Ottocento) (8), ma di Massoneria speculativa, autentica e regolare, sorta ufficialmente nel 1717.