PERIODICO ANNO XIII. 2-2018

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EDITORIALE

Non sviluppo ma progresso dottrinale

Di Padre Serafino Lanzetta

Lo scorso 11 maggio 2018, il Santo Padre Francesco, nell’udienza concessa al Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, ha approvato una nuova redazione del n. 2267 del Catechismo della Chiesa Cattolica, relativo alla dottrina sulla pena di morte. Con tale Rescritto, il nuovo insegnamento è entrato in vigore lo stesso giorno della pubblicazione su L’Osservatore Romano, il 1° agosto 2018. Il Rescritto pontificio afferma anzitutto che «per molto tempo il ricorso alla pena di morte da parte della legittima autorità, dopo un processo regolare, fu ritenuta una risposta adeguata alla gravità di alcuni delitti e un mezzo accettabile, anche se estremo, per la tutela del bene comune».

HISTORICA

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Alle radici di esoterismo e ritualità della Craft Freemasonry tra XVII e XVIII secolo - Prima parte

di Padre Paolo Siano, FI

Sulla base di testi pubblicati da studiosi massoni inglesi (es.: Jones, Dyer, ecc.) e di antichi documenti massonici (es.: Old Charges), il Padre Siano mostra che nella Massoneria moderna, nata ufficialmente a Londra nel 1717, l’esoterismo non è affatto una “superfetazione posticcia”, o una “interferenza”, o un fenomeno “di frangia”, ma è un elemento intrinseco all’essenza della stessa Massoneria e ciò sin dalle origini britanniche tra sec. XVII e sec. XVIII.

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PHILOSOPHICA

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Rivoluzione, ateismo e dissoluzione dell’etica nel marxismo

di Umberto Galeazzi

A giudizio dell’A. per capire correttamente il pensiero rivoluzionario di Marx è necessario partire dai suoi scritti giovanili, tra cui emerge la sua tesi di laurea. Qui troviamo l’esaltazione della figura mitica di Prometeo, considerato il più grande santo e martire del calendario filosofico. Così si manifestano già le origini hegeliane dell’ateismo prometeico del giovane Marx. Ciò implica il farsi assoluto dell’uomo rubando a Dio il suo primato. Questa pretesa conduce da un lato all’ateismo radicale o positivo e alla rivoluzione; dall’altro si basa sull’organicismo hegeliano e partecipa del suo carattere postulatorio:

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THEOLOGICA

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Paradigma metafisico e paradigma ermeneutico: le variazioni nel Magistero sociale post-conciliare

di Stefano Fontana

L’A., dopo aver ricordato con il padre Cornelio Fabro che l’origine teoretica delle variazioni moderniste così influenti nella Teologica cattolica sono da ravvisare nell’inversione del rapporto tra essenza ed esistenza, passa a verificare le variazioni del Magistero sociale post-conciliare in tre ambiti: il bene comune, il principio di sussidiarietà e il nuovo concetto di libertà religiosa. Da una concezione di bene comune come “bene sociale” in senso metafisico e verticale (Dio, la Religione, la Chiesa), si passa a Gaudium et spes dove invece si intende l’insieme delle condizioni della vita sociale che fanno perno sulla persona umana. La sussidiarietà viene ridotta a principio operativo dimenticando la sua ontologia e la libertà religiosa perde di vista il primato del vero Dio e della vera Religione.

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La tradizione come regola della fede

di Padre Serafino M. Lanzetta

Il presente saggio mette a fuoco il tema della Tradizione della Chiesa come regula Fidei, sia nel suo aspetto oggettivo di dottrine contenute nel patrimonio della divina Rivelazione, sia in quello soggettivo di principio normante la fede della Chiesa. Con l’ausilio di sant’Ireneo e di Tertulliano (dalla Chiesa latina), di Origine e san Basilio (dalla Chiesa orientale), si appura che sin dall’antichità la Traditio apostolica – in quanto deriva dagli Apostoli e a loro deve essere sempre ricondotta per avere la garanzia dell’ortodossia – svolge un ruolo chiave indispensabile: è il «canone della verità» della fede, stabilisce la Chiesa e la rende una. Nonostante che al Vaticano II prevalga una visione più ecumenica, la Tradizione non perde il suo valore costitutivo per la fede della Chiesa.

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Mariologia al vaglio della crisi. Riflessione rapide

di Padre Stefano M. Manelli, FI

Il padre Manelli nel suo saggio espone dapprima il capolavoro del pensiero francescano in riferimento alla predestinazione eterna di Cristo e di Maria, nell’ottica del Primato assoluto e universale di Cristo. Mentre Cristo ha un primato nell’ordo intentionis (prima di ogni creatura Dio prevede e vuole il Figlio), la Madre ha un primato nell’ordo executionis (Cristo è fatto ex muliere). Alla radice della Creazione c’è la duplice figliolanza di Cristo, eterna e temporale. Nella seconda parte, dopo aver messo in evidenza la débâcle della Mariologia post-conciliare e la decadenza di fiorenti Istituti mariani, sia ecclesiali che religiosi, unitamente al problema ecumenico che porta a decurtare il mistero di Maria, l’A. si sofferma sul culto mariano, evidenziando quattro note: trinitaria, cristologica, pneumatologica, antropologica.

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Il "fenomeno-Medugorje" al vaglio della Mariologia

di Don Manfred Hauke

Riportiamo due interviste di don Manfred Hauke sulle apparizioni della Madonna a Međugorje, la cui autenticità è ancora da essere esaminata a fondo e chiarita definitivamente dalla Chiesa. Nel frattempo si è pensato di dare una soluzione pastorale al fenomeno, tacendo però sulla sua bontà dottrinale. La situazione di oggettiva scissione tra dottrina e prassi in cui rimane questa presunta mariofania è motivo di notevole preoccupazione per la vita della Chiesa. Hauke, presidente della Deutsche Arbeitsgemeinschaft für Mariologie, riprende efficacemente lo status quæstionis della vicenda delle apparizioni con particolare riferimento agli inizi del fenomeno e con un giudizio in netta controtendenza.

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COMMENTARIA

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Una crisi senza precedenti

di Padre Serafino M. Lanzetta

In seguito al report del Grand Jury della Pennsylvania (USA), circa i gravissimi casi di abusi sessuali commessi dal clero negli ultimi 70 anni e al caso dell’arcivescovo americano McCarrick, insieme ad altri fatti gravissimi di abusi sessuali ormai diffusi quasi ovunque – in Cile, Honduras, Australia, Germania, Inghilterra, Irlanda –, la Chiesa è stata nuovamente subissata da un’onda limacciosa di immoralità del clero. Ciò che è palese è il fatto che non si tratta solo di pedofilia, ma principalmente di pederastia e per di più di una grave mancanza di vigilanza e di responsabilità da parte dell’episcopato.

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La tradizione del Diritto comune

di Andrea Sandri

1. Il Diritto comune. Secondo una definizione generalissima, ma non priva di verità anche se fatta oggetto di alcune critiche (Paolo Grossi (1)), il Diritto comune è il Diritto romano applicato in epoca medioevale. Questa definizione, che risale almeno a Friedrich Carl von Savigny, che distingueva dall’uso antico un uso medievale e un uso moderno del Diritto romano, è per lo più riferita alla riscoperta del Corpus iuris civilis (2) di Giustiniano (529-534) a partire dal sec. XII in Italia. In questo studio l’utilizzeremo in termini ancora più comprensivi includendovi anche l’epoca che precede la costituzione dell’Impero Romano Germanico cui si lega anche la ripresa del Diritto romano (comune).

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