PERIODICO ANNO XVI. 2-2021

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EDITORIALE

Il Concilio Vaticano II visto da Francesco: un «ecosistema ecclesiale e pastorale»

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Si parla spesso dell’“evento Francesco” – che ha segnato una nuova tappa nella vita e nella storia della Chiesa senza poterlo ovviamente separare da un fatto più originario, l’“evento Vaticano II”, che ne costituirebbe uno sviluppo. Papa Francesco è stato anche definito il primo papa grazie al quale finalmente scompare il conflitto d’interpretazione nell’ermeneutica conciliare. Sicuramente si tratta di un modo nuovo di vedere il Vaticano II, di non facile lettura. Da un lato c’è un ancoraggio al corpo magisteriale del Vaticano II, anche se più sporadicamente e solo in alcuni documenti centrali, dall’altro c’è un superamento del testo in nome dello spirito conciliare, di un legame simbolico che Francesco stabilisce in base ai suoi ricordi del Concilio o alle sue aspirazioni di riforma della Chiesa.

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HISTORICA

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Appunti sul “Mostro di Firenze” (MdF) & la Pista Esoterica - Terza parte

Vittorio Fincati è un cultore esoterismo, magia e paganesi mo. Nel 2001 pubblica il libro I “Mostri di Firenze” e l’Alchimia.  Non è in commercio. La precedente edizione (luglio 2001?) è  ben recensita da Franca Selvatici in un articolo su la Repubblica il 25 luglio 2001 che riporto in nota e che si trova anche a pagina 4 della seconda edizione del libro di Fincati1Riassumo qui di seguito le tesi di Fincati. Almeno sin dall’epoca tardo-medievale e rinascimentale, Firenze è un luogo impor tante di esoterismo e specialmente di magia nera. Francesco Prelati  è un chierico, omosessuale, al servizio del celebre pedofilo omosessuale ed assassino Gilles De Rais (vissuto nel sec. XV). Gilles  De Rais, evocatore di entità infernali, uccideva le vittime dopo  tortura nel momento dell’acme orgiastico. 

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PHILOSOPHICA

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Se la moralità degli atti umani dipenda dal riferimento a Dio. Bonaventura e Scoto a confronto.

Da quanto abbiamo esposto, è facile rilevare una somiglianza di fondo nella visione morale di san Bonaventura e del beato Giovanni Duns Scoto. L’impostazione è la stessa: fine dell’uomo e dei suoi atti è e non può non essere il Deus-Charitas. L’agire deve corrispondere all’essere, il fine dell’agire al fine dell’essere. Mentre il primo Dottore mette in risalto l’aspetto affettivo, il vissuto della carità, il secondo ne irrobustisce i fondamenti teorici, sottolineando le proprietà innate della facoltà volitiva. Nonostante Duns Scoto faccia alcune critiche costruttive a san Bonaventura, qualche volta, citandolo nelle opiniones aliorum, appare che il suo obiettivo, tuttavia, sia di precisare e raffinare concezioni diffuse tra i suoi contemporanei e confratelli.

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THEOLOGICA

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Il papa

«La Chiesa non solo ha l’obbligo di essere missionaria, ma la missione è la sua essenza propria»1, scriveva H. U. von Balthasar, commentando il breve trattato di H. de Lubac, La fondazione teologica della missione (1946). La Chiesa è cattolica, al dire del gesuita francese, riconoscendosi universale de jure desidera anche esserlo de facto. Perché ci fosse sempre questa tensione missionaria ad andare verso tutte le genti, a battezzarle e a farne discepoli di Cristo (cf Mt 28,19-20), il Signore donò alla sua Chiesa un centro e un fondamento propulsore, il papa. Pietro è la “roccia” su cui viene edificata la Chiesa (cf Mt 16,18), «principio e fondamento perpetuo e visibile dell’unità di fede e comunione»2 e dell’unità e indivisibilità dell’episcopato3. La Chiesa è prima edificata sul fondamento di Pietro e degli Apostoli uniti con lui e poi è mandata a tutte le genti, come il Figlio è mandato dal Padre (cf Gv 20,21).

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COMMENTARIA

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La vita spirituale durante una pandemia

Divido questo mio intervento1 in due momenti: rifletto dapprima sull’importanza di nutrire la vita spirituale in una situazione di calamità, quando cioè è più difficile decifrare la presenza di Dio e pertanto si richiede una fede e una speranza più solide, e poi proverò ad offrire una lettura della presente situazione epidemico-pandemica causata dal Covid-19, evidenziando le cause di una sì carente risposta teologico-spirituale al fenomeno. Iniziamo quest’analisi col definire cos’è “vita spirituale”. Si tratta della vita nello Spirito Santo, il quale, in virtù della sua presenza in noi mediante la grazia santificante, produce l’inabitazione della Santissima Trinità nell’anima. Tale vita infusa in noi dallo Spirito di Dio, dalla sua eterna Carità, è di ordine soprannaturale ed è una partecipazione della vita stessa di Dio all’uomo. Il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo vivono così nell’anima.

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L’avanzata sovvertiva dell’anticristo

L’attuale rincorsa verso un pensiero globalista di nuovo umanesimo sta prendendo sempre più velocemente una vera e propria fisionomia. L’apostasia intesa come «ripudio totale della fede cristiana»1 miete le sue molteplici vittime in un’avanzata di conquiste antimorali che stanno creando e promuovendo minacciosi venti di “cristianofobia2. In questo contesto è curioso rilevare come la parola “cristianofobia” non sia stata coniata da un cattolico ma da un giurista ebreo statunitense: Joseph Weiler, studiando le dinamiche occidentali sociali degli ultimi decenni, ha constatato, infatti, una sorta di generale e progressiva emarginazione del Cristianesimo a livello pubblico.

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RECENSIONES

book review

Recensioni

  • Padre Serafino M. Lanzetta, Messer Arcibaldo. Lettere di un esperto diavolo a un apprendista tentatore, 2021.
  • Giuseppe Brienza – Matteo Orlando (a cura di), Le serate di San Pietroburgo oggi. 56 frecce controrivoluzionarie, 2021.

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